Coronavirus in Italia, la situazione nei reparti di terapia intensiva
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Direttore: Alessandro Plateroti

Coronavirus in Italia, la situazione nei reparti di terapia intensiva

Terapia intensiva coronavirus

Coronavirus in Italia, i casi aumentano ma i reparti di terapia intensiva non ‘soffrono’. Complice anche l’abbassamento dell’età media dei contagiati.

Come abbiamo imparato nei mesi duri dell’emergenza coronavirus, uno dei parametri da monitorare costantemente è quello dei reparti di terapia intensiva. In generale l’attenzione è rivolta alla tenuta del sistema sanitario nazionale. Nel mese di agosto l’Italia ha visto crescere in maniera sensibile ma non preoccupante il numero dei nuovi casi, che il 20 del mese hanno raggiunto il numero più alto dal lockdown.

Coronavirus, si abbassa l’età media dei contagiati

I dati ci mostrano però come l’epidemia stia in qualche modo mutando. Ad esempio si è abbassata notevolmente l’età media dei contagiati, che si attesta intorno ai 30 anni. E questo dato ha un aspetto positivo e uno negativo. L’aspetto positivo è che di norma i giovani risultano asintomatici o comunque manifestano solo sintomi lievi. Difficilmente necessitano quindi del ricovero in ospedale. L’aspetto negativo è che gli asintomatici sono più difficili da rintracciare e quindi potrebbero accendere nuovi focolai.

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La tenuta dei reparti di terapia intensiva

Alle metà di agosto si registra un aumento dei ricoveri in terapia intensiva ma si tratta di un aumento non esponenziale, ma proporzionale al numero dei nuovi casi di contagio. La situazione nazionale non desta quindi particolari preoccupazioni per quanto riguarda la tenuta del sistema sanitario.

Un altro fattore che potrebbe andare a tutelare la tenuta del sistema sanitario è l’esperienza acquisita nei mesi dell’emergenza sanitaria. Dalla fase dura dell’emergenza coronavirus sono stati messi a punto protocolli mirati per la gestione e il trattamento sanitario dei pazienti Covid. Tradotto, se prima si brancolava nel buio ora ci sono diverse piste da seguire.

Terzo dato da non sottovalutare è che in Italia sono aumentati i posti a disposizione nei reparti di terapia intensiva. Non si tratta di un grandissimo balzo in avanti ma comunque di un miglioramento che rivelarsi sufficiente ed efficace anche in caso di una seconda ondata.

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ultimo aggiornamento: 21 Agosto 2020 15:20

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